Informazioni
Giovanni Cusenza
L'autore
Sono un essere umano a tempo pieno dal 1995.
Lavoro con regolarità e ho creato senzaQ a scopo di mero diletto, per raccogliere ragionamenti forniti di studi e fonti bibliografiche, al pari di riflessioni e pensieri accumulati negli anni.
​
Insieme a Vincenzo Lotà, sono co-autore del saggio Terra, fuochi e anime. La vita, la morte, le relazioni e le credenze nella Contea di Menfi (dal XVII al XIX secolo), Le Tre Torri Edizioni, Menfi (AG), 2024, una ricerca condotta al fine di riesumare le radici storiche del paese da cui provengo, per sopperire alla mancanza di conoscenze organiche rispetto al suo passato, narrando i trascorsi della comunità dalla sua fondazione alla fine dell'Ottocento.
SenzaQ
Il blog
La ricerca di immediatezza e presunta concretezza sono tra le piaghe predominanti dell'essere umano contemporaneo. Quanto è considerato semplice e concreto è tuttavia oggetto di evidenti incomprensioni; nonché motivo a fondamento dell'intemperante produzione di contenuti privi di valore. Questa forma di adempimento alla produzione quantitativa, a cui sottostanno ragioni notoriamente capitalistiche, non va unicamente a discapito della qualità, ma addirittura si pone con essa in un rapporto di inversa proporzionalità: all'aumentare della quantità, così, diminuisce proporzionalmente la qualità.
​
Su diversi livelli e con dovuto relativismo, a dimostrare ciò sono effetti palesi e ricavabili dalla fruizione dei pensieri più comuni e, soprattutto, dalla maniera in cui questi pensieri costituiscono i comportamenti quotidiani degli individui. Inoltrandosi all'interno dei nuovi spazi di incontro, e prevalentemente nel dominio del web, ove avverrebbe la comunicazione contemporanea, è possibile constatare un'insieme di conseguenze deleterie a partire dalle opinioni più diffuse. Tra queste conseguenze, le più evidenti sono:
​
-
una palese regressione sociale e politica, soprattutto nei termini dell'appartenenza ideologica, che non dimostra un superamento, bensì l'incapacità soggettiva di assumersi la responsabilità di sostenere delle idee comuni a un gruppo;
-
un’incondizionato magnetismo dell’azione economica sugli individui, che rende questi incapaci di scegliere scevri dalle necessità economiche del mercato e dai tanti motivi di emulazione più diffusi;
-
una prigionia individuale negli abiti culturali più deleterei di ogni popolo del mondo, incapace di far fronte tanto alle esigenze dei singoli attori sociali quanto a quelle dell’odierna società globale;
-
un utilizzo del sapere finalizzato a meri scopi di prestigio, per il riconoscimento sociale, e adornamento, per l'espletamento della propria sapienza senza fini di utilità sociale, ma unicamente ostentativi;
-
un individualismo smodato, ai limiti della misantropia, con una conseguente disgregazione comunitaria e un'incapacità di esporsi al dialogo e al confronto reciproco;
-
un antagonismo aprioristico, basato su vessilli presunti e, sovente, malintesi, per cui le apparenze e i pre-requisiti più evidenti sono motivi sufficienti alla discordia preventiva;
-
un'incapacità sempre più diffusa di sottomettersi a sforzi intellettuali, come risultante di una fruizione sempre più veloce e meno compiuta.
Dati questi assunti analitici, lo scopo di questo spazio sarà quello di fornire alcuni spunti che possano essere utili a ripensare diversi aspetti della vita e dei comportamenti propri degli individui.
​
L'obiettivo principale sarà dunque quello di fornire nuovi interrogativi e punti di vista, rigettando risposte certe e dogmatismi di varia natura. La necessità sociale a cui è sottomesso questo spazio è quella di fornire quel poco di pensieri confusi e disorientati, che tuttavia possono avere l’utilità di riorganizzare quelli di chi, possedendo una mente più ordinata ma occupandosi di altro, non abbia avuto modo o tempo di pensare, approfondire o vedere certe cose da determinate prospettive.
​
Ognuno degli articoli qui condivisi conterrà delle riflessioni scaturite prevalentemente da letture e studi di varia natura, mondate – o contraffatte – dall’azione attiva del pensiero di chi scrive. Nessuna di tali riflessioni, tuttavia, ha la pretesa di garantire una conoscenza esatta delle cose, né possiede alcuna presunzione di esser veritiera. Al contrario, ciascuna di esse avrà come assunto fondamentale un dubbio metodico e l’ignoranza preliminare dell’autore. Il punto di vista di quest'ultimo sarà sempre quello di uno spettatore-partecipante che, attraverso i mezzi di cui dispone, cercherà di guardare a diversi aspetti, intrecciando fonti di varia natura e pensieri personali.
​
Il nome di questo spazio, oltre a creare un gioco di parole sul cognome dell'autore, indica proprio la sovraesposta assenza (senza) di qualità (Q) della realtà contemporanea, contro la quale gli articoli qui contenuti aprono uno scontro senza regole né compassione.
​
Riempire questo luogo appare, parimenti, come qualcosa di superfluo e inconcludente. Sarebbe infatti lecito domandarsi quale sia l'utilità di cercare un ulteriore spazio sull'odierno palcoscenico di un teatro gremito di attori e tecnici, ma privo di spettatori a sedere. Le ragioni alla base di questa sensazione sono, invero, diverse. Tuttavia, si suole trascorrere lunghi periodi della vita senza una meta, senza un obiettivo, senza una credenza, un ideale, un appiglio ultimo; talvolta, questi problemi sono accompagnati da una individuale sensazione di solitudine dinanzi alla pochezza del mondo. Nondimeno, l’essere umano deve necessariamente far fronte a certe esigenze. E se la propria vita, come quella di ogni creatura esistente, dovesse scoprirsi veramente priva di un senso, di una direzione e di un motivo per esistere, allora l’unico modo per continuare a partecipare e operare a pieno titolo deve essere quello di maturare, fintanto che non arrechi danni alla comunità e agli altri individui, un senso, una direzione e un motivo personali. Queste riflessioni, così, si muovono tanto nella direzione dell'auto-cura dalla società infetta, quanto in quella della condivisione intellettuale per guarirla.
.png)